Le diete chetogeniche sono state oggetto di numerosi studi riguardanti la loro associazione con il rischio cardiovascolare.
In questo articolo, esamineremo i risultati contrastanti degli studi e le possibili implicazioni per la salute cardiaca.
Effetti Positivi delle Diete Chetogeniche sul Rischio Cardiovascolare
Alcuni studi hanno evidenziato effetti positivi delle diete chetogeniche sul rischio cardiovascolare.
Le diete chetogeniche sono state associate a una significativa perdita di peso nel breve termine, che può portare a miglioramenti nei fattori di rischio cardiovascolare, come la riduzione dell’obesità e della resistenza insulinica. Inoltre, le diete chetogeniche possono influenzare positivamente il profilo lipidico, con una diminuzione dei livelli di trigliceridi e un aumento del colesterolo HDL, noto come “colesterolo buono”. Questi cambiamenti nel profilo lipidico possono ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari nel lungo termine.
Effetti Negativi delle KD sul Rischio Cardiovascolare
Tuttavia, altri studi hanno riportato effetti negativi delle diete chetogeniche sul rischio cardiovascolare. In particolare, è emerso che le diete chetogeniche possono aumentare i livelli di colesterolo LDL, noto come “colesterolo cattivo“, che è associato a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, come l’aterosclerosi e le malattie coronariche.
Questo aumento del colesterolo LDL potrebbe essere attribuibile alla maggior quantità di grassi saturi presenti nelle KD lipidiche, che possono influenzare negativamente il metabolismo del colesterolo nel corpo.
Variazioni nei Risultati in Base alla Composizione delle KD
È importante notare che gli effetti delle diete chetogeniche sul rischio cardiovascolare possono variare in base alla composizione della dieta.
Le diete chetogeniche si presentano in diverse varianti, tra cui le classiche KD ad alto apporto lipidico e le Very Low Calories Ketogenic Diet (VLCKD) ipocaloriche e ipolipidiche.
- Le KD classiche sono caratterizzate da un elevato apporto di grassi, moderato di proteine e molto basso di carboidrati, promuovendo la chetosi principalmente attraverso la scomposizione dei grassi ingeriti.
- D’altra parte, le VLCKD sono particolarmente ipocaloriche e ipolipidiche, limitando sia l’apporto calorico totale sia quello lipidico, promuovendo una maggiore chetonemia attraverso la scomposizione dei grassi di riserva.
Questa differenza nella composizione può influenzare la risposta metabolica e lipidica dell’organismo, con le VLCKD che hanno effetti distinti sul profilo lipidico rispetto alle KD classiche.
Variazioni nei Risultati in Base alla Qualità dei grassi
È importante sottolineare che non solo la quantità, ma anche la qualità dei grassi consumati può influenzare significativamente la risposta metabolica e lipidica del corpo durante una dieta chetogenica. Ad esempio, una dieta chetogenica che si basa principalmente su alimenti ad alto contenuto di grassi saturi, come uova e pancetta, potrebbe avere effetti diversi sulla composizione lipidica rispetto a una dieta chetogenica di stile mediterraneo, che utilizza grassi monoinsaturi come l’olio extravergine d’oliva e include alimenti ricchi di omega-3 come il pesce. Gli acidi grassi polinsaturi omega-3, presenti nel pesce, possono avere effetti benefici sul cuore e sul sistema cardiovascolare, mentre un eccesso di grassi saturi potrebbe avere effetti negativi. Pertanto, la scelta dei grassi durante una dieta chetogenica può avere un impatto significativo sulla salute metabolica complessiva e dovrebbe essere attentamente considerata.
Quindi gli effetti delle diete chetogeniche sul profilo lipidico dipendono dalla composizione e dalla fonte di grassi nella dieta. Le diete chetogeniche possono influenzare la composizione delle lipoproteine e il metabolismo dei lipidi, con possibili effetti sia positivi che negativi sul rischio cardiovascolare. È importante considerare sia la quantità che la qualità dei grassi presenti nella dieta quando si valutano gli effetti delle diete chetogeniche sul rischio cardiovascolare.
La Risposta Lipidica alla Chetogenesi: Effetti Differenziali tra Soggetti Magri e Non Magri sull’LDL
Infine, anche il cosiddetto modello energetico lipidico (LEM) riveste un ruolo cruciale nell’interpretazione degli effetti delle diete chetogeniche sul metabolismo lipidico, specialmente considerando il fenomeno dei “Lean Mass Hyper Responders” (LMHR), un sottogruppo di individui che, in risposta a una dieta chetogenica, manifestano un aumento significativo dei livelli di colesterolo LDL.
Il LEM propone un’interpretazione della risposta lipidica alle diete chetogeniche, suggerendo che l’aumento del LDLc osservato in alcuni individui potrebbe essere dovuto a una maggiore attività di traffico lipidico sistemico per soddisfare le esigenze energetiche. Questo modello fornisce un quadro concettuale per comprendere le variazioni nella risposta lipidica alle diete chetogeniche, inclusa la differenza tra gli individui noti come “Lean Mass Hyper Responders” (LMHR), i quali mostrano una risposta lipidica amplificata.
Dagli studi è emerso che il BMI era inversamente correlato alle variazioni del colesterolo LDLc. Gli individui con BMI più basso non solo mostravano aumenti più significativi di LDLc con l’adozione delle diete chetogeniche, ma manifestavano anche diminuzioni più marcate con la reintroduzione dei carboidrati. Inoltre, è emersa un’associazione tra gli ormoni tiroidei e le variazioni del LDLc negli LMHR, suggerendo un ruolo fondamentale degli ormoni tiroidei nella regolazione del metabolismo lipidico durante le diete chetogeniche.
Considerazioni conclusive sulla relazione tra diete chetogeniche e rischio cardiovascolare
La relazione tra le diete chetogeniche e il rischio cardiovascolare è complessa e dipende da una serie di fattori individuali, tra cui la composizione corporea, il metabolismo lipidico e la qualità della dieta.
Mentre alcuni studi suggeriscono che le diete chetogeniche possono aumentare il rischio cardiovascolare attraverso un aumento del colesterolo LDL, altri indicano effetti neutrali o addirittura benefici sulla salute cardiaca. È fondamentale considerare non solo la quantità di grassi consumati, ma anche la loro qualità, poiché la fonte e la composizione dei grassi possono influenzare in modo significativo la risposta lipidica. Inoltre, le differenze nella risposta lipidica tra soggetti magri e non magri sottolineano l’importanza di un’approccio personalizzato nella valutazione e nell’applicazione delle diete chetogeniche. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno gli effetti a lungo termine delle diete chetogeniche sulla salute cardiovascolare e per sviluppare linee guida più specifiche e personalizzate per l’uso clinico di queste terapie nutrizionali.
Bibliografia
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