Impatti Negativi del Maltitolo nel Contesto di Diete Chetogeniche

Il maltitolo è un poliolo ampiamente utilizzato come dolcificante nei prodotti alimentari.

Tuttavia, quando si tratta di diete chetogeniche, il maltitolo non è una scelta adatta. Questo articolo esplorerà le ragioni per cui il maltitolo dovrebbe essere evitato nelle diete chetogeniche, supportato da evidenze scientifiche e test pratici.

 

Cos’è il Maltitolo?

Il maltitolo è una sostanza appartenente alla categoria dei polioli, utilizzato prevalentemente come dolcificante nei prodotti alimentari a basso contenuto calorico.

Chimicamente, il maltitolo è un disaccaride derivato dall’idrogenazione del maltosio, composto da una molecola di glucosio e una di sorbitolo.

Questo processo di idrogenazione rende il maltitolo più resistente alla fermentazione batterica, conferendogli una stabilità maggiore rispetto ad altri dolcificanti.

Uno dei motivi per cui il maltitolo è ampiamente utilizzato nell’industria alimentare è la sua capacità di replicare il gusto e la consistenza dello zucchero comune (saccarosio) senza fornire lo stesso numero di calorie.

Il maltitolo ha circa il 75-90% della dolcezza del saccarosio, ma con un apporto calorico inferiore, circa 2,1 kcal/g rispetto alle 4 kcal/g del saccarosio secondo la legislazione FDA e 2,4 secondo il decreto EU 1162/2011. Questa caratteristica lo rende un ingrediente ideale per prodotti dolciari, caramelle, gomme da masticare e alimenti “senza zucchero”.

Nonostante questi vantaggi apparenti, il maltitolo presenta una serie di limitazioni significative, in particolare per chi segue una dieta chetogenica.

La digestione del maltitolo avviene principalmente nell’intestino tenue, dove viene parzialmente assorbito e metabolizzato, causando un incremento nei livelli di glucosio nel sangue. Questo aumento della glicemia può compromettere la chetosi, lo stato metabolico desiderato nelle diete chetogeniche, dove il corpo utilizza i grassi come principale fonte di energia anziché i carboidrati.

Inoltre, l’assorbimento incompleto del maltitolo nell’intestino tenue porta alla fermentazione residua nell’intestino crasso, che può causare effetti collaterali gastrointestinali come gonfiore, flatulenza e diarrea, soprattutto quando consumato in grandi quantità.

Questa caratteristica è comune a molti polioli, ma il maltitolo tende ad avere un impatto maggiore rispetto ad altri, come l’eritritolo, che viene assorbito più completamente e non fermenta significativamente nel colon.

Considerando queste proprietà, il maltitolo è generalmente sconsigliato per chi segue una dieta chetogenica, specialmente se utilizzato in quantità che possono influenzare negativamente i livelli di glucosio nel sangue e interrompere la chetosi.

 

Impatto del Maltitolo sui Livelli di Glucosio nel Sangue

Il maltitolo, sebbene sia un poliolo e quindi parzialmente resistente alla digestione, ha un impatto significativo sui livelli di glucosio nel sangue.

Questo effetto è particolarmente rilevante per chi segue una dieta chetogenica, dove il mantenimento di bassi livelli di glucosio nel sangue è cruciale per rimanere in uno stato di chetosi.

La struttura chimica del maltitolo consiste in un legame glicosidico tra una molecola di glucosio e una di sorbitolo. Durante la digestione, questo legame viene idrolizzato dagli enzimi presenti nell’intestino tenue, liberando glucosio e sorbitolo.

Il glucosio viene rapidamente assorbito nel flusso sanguigno, causando un innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue.

Studi hanno dimostrato che il maltitolo in polvere ha un indice glicemico (IG) di circa 35, mentre lo sciroppo di maltitolo raggiunge l’IG di 52 che è significativamente più alto rispetto ad altri polioli.

L’aumento della glicemia in seguito al consumo di maltitolo può variare a seconda della quantità ingerita e della sensibilità individuale all’insulina. Tuttavia, anche quantità moderate possono provocare un picco glicemico sufficiente a interrompere la chetosi. Questo effetto è particolarmente problematico per i diabetici e per coloro che utilizzano la dieta chetogenica come parte di una strategia terapeutica per gestire patologie metaboliche.

 

Evidenze Scientifiche

Numerosi studi hanno esaminato gli effetti metabolici del maltitolo, fornendo una comprensione dettagliata del suo impatto sul corpo umano.

La letteratura scientifica concorda nel classificare il maltitolo come un dolcificante con un moderato indice glicemico e una risposta insulinica significativa. Questi effetti sono incompatibili con gli obiettivi di una dieta chetogenica.

Gli studi pubblicati sul Nutrition Research Reviews e sul Journal of Food and Drug Analysis ha confrontato l’impatto glicemico e insulinico di vari polioli, incluso il maltitolo. (vedi tabella)

I risultati hanno mostrato che il maltitolo provoca un aumento significativo della glicemia e dell’insulinemia rispetto ad altri polioli come l’eritritolo e lo xilitolo.

 

Raccomandazioni della Ketogenic Dietitians Research Network

La Ketogenic Dietitians Research Network (KDRN) è un’istituzione di riferimento per la ricerca e l’applicazione clinica delle diete chetogeniche, specialmente in contesti terapeutici.

Secondo un documento ufficiale della KDRN, il maltitolo è esplicitamente elencato tra i dolcificanti da evitare nelle diete chetogeniche, in particolare per pazienti con patologie metaboliche. Questa raccomandazione si basa su rigorose analisi scientifiche e cliniche che evidenziano gli effetti negativi del maltitolo sulla chetosi e sul controllo glicemico.

Il documento sottolinea che, nonostante il maltitolo sia comunemente utilizzato come dolcificante a basso contenuto calorico in molti prodotti alimentari, la sua parziale conversione in glucosio ne compromette l’efficacia in una dieta chetogenica.

La KDRN raccomanda invece l’uso di dolcificanti con un impatto glicemico nullo o molto basso, come l’eritritolo, che non influenzano i livelli di glucosio nel sangue e non stimolano la produzione di insulina.

Questo dolcificante è considerato più sicuro e compatibile con gli obiettivi delle diete chetogeniche, sia per la gestione del peso che per il controllo di condizioni metaboliche come il diabete di tipo 2 e l’epilessia.

 

Risultati dei Test Pratici

Nel video “Ultimate Guide to Low Carb Sweeteners“, i conduttori hanno condotto esperimenti volti a valutare l’impatto di diversi dolcificanti sul profilo metabolico, concentrandosi in particolare sul maltitolo.

I risultati hanno rivelato che l’assunzione di maltitolo ha innalzato i livelli di glucosio nel sangue di circa 40 punti in soli 30 minuti, mostrando un impatto metabolico significativo paragonabile a quello del comune zucchero.

In aggiunta, sebbene i livelli di chetoni non abbiano subito alterazioni drastiche, l’aumento del glucosio è stato sufficiente a interrompere lo stato di chetosi, rendendo il maltitolo inappropriato per l’inclusione in diete a basso contenuto di carboidrati come quella chetogenica.

Questi risultati sottolineano l’importanza di considerare attentamente l’effetto di ogni dolcificante sulla risposta metabolica, al fine di supportare scelte dietetiche adeguate alle specifiche esigenze nutrizionali e metaboliche.

 

tratto dal video di Keto Connect

 

Il Maltitolo può Compromettere la Chetosi

Il maltitolo si rivela inadatto per le diete chetogeniche a causa del suo impatto significativo sui livelli di glucosio nel sangue, il quale può compromettere la chetosi e minare i benefici metabolici associati a questa dieta.

Le evidenze scientifiche e i test pratici convergono su questo punto, evidenziando che polioli alternativi come l’eritritolo e la stevia rappresentano scelte più idonee per chi desidera mantenere uno stato metabolico chetogenico ottimale.

Questi dolcificanti alternativi non provocano un aumento significativo dei livelli di glucosio nel sangue, mantenendo così intatta la chetosi e supportando gli obiettivi dietetici delle persone che adottano questo regime alimentare specifico.

 

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