Nuova scoperta genetica favorisce l’invecchiamento sano: Mytho

Un recente studio pubblicato sul Journal of Clinical Investigation ha rivelato che il gene umano C16ORF70, denominato MYTHO (Macroautophagy and YouTH Optimizer), svolge un ruolo cruciale nella promozione di un invecchiamento sano e nella prevenzione della senescenza cellulare sia nei nematodi *Caenorhabditis elegans* che nei mammiferi.

 

Il gene MYTHO e la sua funzione

Il gene MYTHO è altamente conservato tra le specie, dal verme nematode C. elegans all’uomo, e la sua espressione è risultata essere aumentata nei muscoli di topi anziani e nelle biopsie muscolari di persone molto anziane.

Questo gene codifica per una proteina di 422 aminoacidi che funge da iniziatore dell’autofagia, un processo fondamentale per la degradazione e il riciclo delle componenti cellulari danneggiate, favorendo così la resistenza allo stress e un invecchiamento sano.

 

Esperimenti su C. elegans

Per comprendere il ruolo di MYTHO, i ricercatori hanno utilizzato il nematode C. elegans, un modello animale comunemente impiegato negli studi sull’invecchiamento.

Hanno generato linee transgeniche di C. elegans che esprimevano il gene myt-1, l’omologo di MYTHO, sotto il controllo di un promotore specifico.

Le analisi hanno rivelato che myt-1 era espresso principalmente nei muscoli e nei neuroni durante lo sviluppo e nell’età adulta, con un aumento dell’espressione in risposta alla privazione di nutrienti.

La disattivazione del gene myt-1 tramite tecnologia CRISPR/Cas9 ha portato a una senescenza cellulare prematura, caratterizzata da una ridotta proliferazione cellulare, aumento dell’espressione di p21, accumulo di mitocondri disfunzionali e aumento dell’attività della β-galattosidasi associata alla senescenza.

Inoltre, i nematodi privi di myt-1 hanno mostrato una riduzione significativa della durata della vita e della sopravvivenza in condizioni di stress ossidativo.

 

Implicazioni per l’invecchiamento umano

Questo studio suggerisce che MYTHO potrebbe essere un target terapeutico per promuovere la longevità e la salute durante l’invecchiamento umano. La scoperta che MYTHO è coinvolto nell’autofagia e nella resistenza allo stress offre nuove prospettive per trattamenti mirati contro le malattie legate all’età, migliorando la qualità della vita degli anziani. In un’epoca in cui l’aspettativa di vita è in aumento, comprendere i meccanismi genetici alla base dell’invecchiamento sano è fondamentale per affrontare le sfide sanitarie del futuro.

 

Uno Studio Importante sulla Biologia dell’Invecchiamento

La ricerca sul gene MYTHO rappresenta un passo avanti significativo nella biologia dell’invecchiamento.

Grazie a studi come questo, possiamo avvicinarci a interventi che non solo estendono la durata della vita, ma migliorano anche la qualità della vita nelle fasi avanzate.

L’importanza di MYTHO nell’autofagia e nella regolazione della senescenza cellulare lo rende un candidato promettente per future ricerche e applicazioni cliniche.

 

 

Bibliografia
Franco-Romero, A., Morbidoni, V., Milan, G., Sartori, R., Wulff, J., Romanello, V., Armani, A., Salviati, L., Conte, M., Salvioli, S., Franceschi, C., Buonomo, V., Swoboda, C. O., Grumati, P., Pannone, L., Martinelli, S., Jefferies, H. B. J., Dikic, I., Van der Laan, J., Cabreiro, F., Millay, D. P., Tooze, S. A., Trevisson, E., & Sandri, M. (2024). C16ORF70/Mytho promotes healthy ageing in C. elegans and prevents cellular senescence in mammals. Journal of Clinical Investigation.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *