L’obesità, una condizione cronica complessa attribuita a fattori genetici e ambientali, è destinata a colpire il 50% della popolazione mondiale entro il 2035.
La sua complessità è accentuata dalle connessioni critiche con le abitudini alimentari, il microbioma intestinale e il metaboloma fecale/urinario.
Questo studio esplora l’impatto di una dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) sulla composizione del microbiota intestinale e sulla permeabilità intestinale in pazienti affetti da obesità.
Metodologia
Lo studio è stato condotto presso il Centro Italiano di Nutrizione per la Ricerca e la Cura dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche.
I partecipanti, di età compresa tra 18 e 65 anni e con un BMI superiore a 30 kg/m², sono stati suddivisi in due sottogruppi basati sulla permeabilità intestinale (normale e alterata).
Campioni fecali e urinari sono stati raccolti prima e dopo l’intervento VLCKD.
Il DNA batterico è stato estratto dai campioni fecali e analizzato tramite sequenziamento metagenomico per studiare la composizione del microbiota.
Risultati
I risultati dello studio hanno rivelato diverse osservazioni chiave riguardo l’impatto della dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) sui pazienti con obesità.
Prima di tutto, tutti i partecipanti hanno mostrato una significativa riduzione del peso corporeo, con una perdita media del 10-15% del peso iniziale nel corso del trattamento.
Tuttavia, l’effetto della VLCKD sulla permeabilità intestinale ha mostrato una variabilità significativa tra i partecipanti.
Composizione del Microbiota Intestinale
Analizzando la composizione del microbiota intestinale tramite sequenziamento metagenomico, è emerso che la VLCKD ha provocato una significativa alterazione nella diversità e nell’abbondanza relativa delle specie batteriche.
Nei pazienti con permeabilità intestinale normale, si è osservato un aumento delle specie batteriche associate alla produzione di acidi grassi a catena corta, noti per i loro effetti benefici sulla salute intestinale.
In contrasto, nei pazienti con permeabilità intestinale alterata, la dieta ha determinato una riduzione di tali batteri benefici, accompagnata da un aumento di batteri pro-infiammatori.
Permeabilità Intestinale
La permeabilità intestinale è stata misurata attraverso il test del lattulosio/mannitolo.
Nei pazienti con permeabilità alterata, i livelli di lattulosio erano significativamente più elevati, indicando un aumento della permeabilità intestinale.
Dopo l’intervento con VLCKD, è stata osservata una parziale normalizzazione dei livelli di lattulosio in alcuni pazienti, suggerendo un potenziale effetto benefico della dieta sulla barriera intestinale.
Tuttavia, in altri pazienti, i livelli sono rimasti elevati, indicando che la risposta alla dieta può essere influenzata da fattori individuali.
Metabolomica
L’analisi metabolomica dei campioni urinari e fecali ha evidenziato cambiamenti significativi nei profili metabolici post-intervento.
Nei pazienti con permeabilità intestinale normale, la VLCKD ha aumentato i livelli di metaboliti anti-infiammatori e antiossidanti.
Nei pazienti con permeabilità alterata, i cambiamenti nei metaboliti erano meno pronunciati, con un aumento dei marcatori di stress ossidativo e infiammazione.
Implicazioni Cliniche
Questi risultati suggeriscono che la VLCKD può influenzare in modo diverso la salute intestinale a seconda dello stato iniziale della permeabilità intestinale dei pazienti.
Nei pazienti con permeabilità normale, la dieta sembra promuovere un ambiente intestinale più sano, mentre nei pazienti con permeabilità alterata, l’efficacia della dieta nel migliorare la funzione intestinale è meno chiara e potrebbe richiedere un approccio più personalizzato.
Cosa ne Dobbiamo Trarre
Questo studio evidenzia l’importanza di considerare la permeabilità intestinale quando si valutano gli effetti delle diete chetogeniche nei pazienti affetti da obesità.
La variazione dei percorsi metabolici del microbiota può essere utilizzata come marker per descrivere le disfunzioni e le comorbidità legate all’obesità.
La VLCKD rappresenta indubbiamente un intervento efficace per la perdita di peso negli individui obesi, ma il suo impatto sulla permeabilità intestinale e sul microbiota richiede ulteriori approfondimenti.
Le differenze riscontrate nei percorsi metabolici suggeriscono che una personalizzazione delle diete chetogeniche è necessaria per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi associati a tali interventi.