Corsa: attenzione ai traumi

La corsa è forse l’attività sportiva più popolare e accessibile, come dimostra l’incremento costante del numero di podisti.

Correre fa bene alla salute: la corsa prolungata, aiuta a raggiungere la forma fisica ed essendo un’attività aerobica migliora l’efficienza vascolare, rafforza le ossa, combatte l’osteoporosi e previene malattie metaboliche. Ma… attenzione ai traumi.

 

Tipologia di traumi

La corsa, se confrontata con la camminata, risulta più traumatica e diversamente da sport che implicano contatti fisici diretti o presentano un rischio intrinseco di incidenti, gli infortuni nella corsa sono generalmente causati da un sovraccarico funzionale cronico, che nel tempo, può portare a problemi nel sistema muscolo-scheletrico, come tendiniti, stress alle articolazioni e altre patologie tipiche del sovraccarico.

Studi nel campo della medicina sportiva hanno rivelato che l’80% dei traumi subiti dai corridori è attribuibile a sovraccarichi funzionali cronici, mentre solo il 20% è causato da eventi traumatici acuti, come cadute o distorsioni. Questi ultimi provocano lesioni immediate e dolorose, che richiedono spesso un’interruzione immediata dell’attività fisica.

Questi dati sottolineano l’importanza di una corretta gestione del carico di allenamento e di misure preventive per ridurre il rischio di infortuni a lungo termine nella corsa.

Una revisione sistematica degli infortuni muscoloscheletrici legati alla corsa ha evidenziato come le aree del corpo più comunemente interessate dagli infortuni siano ginocchio, caviglia e la parte inferiore della gamba in termini di incidenza (numero di nuovi infortuni) mentre ginocchio, parte inferiore della gamba e piede/dita dei piedi, in termini di prevalenza.

Per quanto riguarda le lesioni specifiche:

  • la tendinopatia di Achille
  • la sindrome da stress tibiale mediale
  • la sindrome dolorosa femoro-rotulea
  • la fascite plantare
  • le distorsioni della caviglia

sono quelle con la maggiore incidenza, mentre:

  • il dolore femoro-rotuleo
  • la sindrome da stress tibiale mediale
  • la fascite plantare
  • la sindrome della banda ileotibiale
  • la tendinopatia di Achille

sono le lesioni con maggiore prevalenza.

Tra gli ultramaratoneti, i tre siti più frequentemente colpiti sono nell’ordine caviglia, ginocchio, parte inferiore della gamba.

Sono dati che evidenziano l’importanza di strategie preventive per ridurre il rischio di infortuni tra gli atleti, in particolare per coloro che partecipano a discipline di resistenza.

 

Cause

Le principali cause di infortuni tra i corridori amatoriali includono l’età avanzata, carichi eccessivi, una postura scorretta e tecniche di allenamento errate. Questi fattori possono aumentare il rischio di lesioni.

 

Allenamento e tecnica

È fondamentale per i runner non professionisti adottare un approccio equilibrato all’allenamento, con attenzione alla tecnica e al riposo, per prevenire infortuni.

L’allenamento infatti, se da una parte porta a delle modificazioni positive dei vari apparati, dall’altra, produce stress specialmente a livello osseo-muscolare, quando si supera una certa soglia può portare al trauma. Si tratta del fattore estrinseco che ha la maggiore incidenza sugli infortuni.

Il programma di allenamento deve essere preventivamente studiato sia quantitativamente che qualitativamente; un incremento infatti repentino e non progressivo del carico allenante ( nel caso specifico ad esempio l’aumento dei chilometri) aumenta notevolmente la probabilità di infortunio.

Bisogna tenere conto poi del livello di pratica sportiva e quindi della tecnica: correre in modo sbagliato aumenta nel tempo il rischio di traumi.

Un adeguato riscaldamento e la corretta esecuzione di esercizi specifici sono essenziali prima di iniziare a correre, poiché la loro mancanza può aumentare il rischio di infortuni.

 

Condizioni ambientali

Anche le condizioni ambientali giocano un ruolo significativo: alte temperature, umidità elevata e scarsa ventilazione possono portare a maggiore affaticamento e crampi, mentre il freddo intenso può influenzare negativamente la risposta contrattile compromettendo la capacità di assorbire i carichi.

 

Materiale tecnico

Non va poi dimenticato il tipo e la qualità del materiale tecnico utilizzato. Le scarpe sono fondamentali nella corsa. Esistono marche e modelli diversi e non tutte vanno bene per tutti poiché nella loro scelta devono essere tenuti in considerazione diversi fattori come il peso, il tipo di corsa, la superficie su cui ci si allena….

In ogni caso esse devono essere sempre efficienti: il rischio traumatico infatti è proporzionale alla loro usura.

Ci sono poi i fattori intrinseci che devono essere tenuti in considerazione per la prevenzione di infortuni. L’età è sicuramente fra i più importanti.

Più si va avanti con gli anni, più c’è il rischio di farsi male. Nei podisti anziani, il maggiore problema è rappresentato dalle lesioni cartilaginee e quindi dal rischio di degenerazione artrosica. In tali soggetti si riscontrano maggiormente patologie microtraumatiche degenerative, muscolotendinee ed articolari. È importante pertanto mantenere l’elasticità muscolare e la coordinazione motoria. Il rischio di traumi è maggiore nelle donne rispetto agli uomini così come in soggetti che presentano anomalie del morfotipo, ridotta elasticità muscolare, squilibri muscolari.

 

Stile di vita

Non vanno infine trascurati il sovrappeso, il riposo e il sonno.

Il sovrappeso rappresenta una delle concause più importanti del sovraccarico articolare e tendineo. Alimentarsi nella maniera corretta ed un’integrazione mirata aiuta a prevenire infortuni soprattutto a carico dei muscoli.

Anche il riposo che è parte integrante dell’allenamento e il  sonno hanno effetti ad ampio raggio sulle prestazioni sportive e sul benessere generale.

Studi recenti hanno stabilito un legame tra un sonno insufficiente e un aumento del rischio di dolore muscoloscheletrico e infortuni sportivi. Si è osservato che dormire per 7 ore o meno per periodi prolungati, in particolare per 14 giorni o più, può incrementare fino a 1,7 volte il rischio di subire lesioni muscoloscheletriche.

L’importanza di un sonno di qualità rappresenta quindi un elemento cruciale nella prevenzione degli infortuni sportivi. Un riposo notturno sufficiente e ristoratore è fondamentale per la salute fisica degli atleti, contribuendo a ridurre il rischio di lesioni e migliorare le prestazioni.

 

 

Bibliografia

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