La pubertà precoce è una condizione che può avere un impatto significativo sul benessere fisico, emotivo e sociale dei bambini.
Viene presentato un recente studio della Harvard T. H. Chan School of Public Health, che analizza l’abbassamento dell’età del menarca e l’aumento del tempo necessario per la regolarizzazione del ciclo mestruale tra le nuove generazioni negli USA.
La pubertà
La pubertà è una fase di transizione in cui il corpo di un bambino si trasforma in quello di un adulto, con significativi cambiamenti fisici e ormonali. Questo periodo è caratterizzato da un’accelerazione della crescita corporea e dalla maturazione sessuale, dovute all’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.
Durante la pubertà, l’aumento degli ormoni sessuali stimola lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, come la crescita dei peli e il cambiamento della voce, oltre a favorire un rapido incremento della statura (growth spurt) e l’acquisizione della capacità riproduttiva.
L’età di inizio della pubertà può variare in base a diversi fattori, tra cui il sesso, l’obesità, la malnutrizione e la presenza di malattie croniche. Generalmente, la pubertà inizia tra i 10 e i 14 anni.
Anomalie nel timing della pubertà possono portare a pubertà ritardata o precoce.
La pubertà precoce è definita dalla comparsa di sviluppo puberale prima di 8 anni (nella femmina) e di 9 anni (nel maschio).
Lo studio
Un recente studio pubblicato su JAMA Netw Open, e condotto da ricercatori della Harvard T. H. Chan School of Public Health, ha evidenziato come l’età del menarca si sia abbassata tra le nuove generazioni negli USA e come il tempo medio necessario affinché il ciclo mestruale diventasse regolare sia aumentato.
Lo studio ha analizzato i dati di 71.341 donne, dell’Apple Women’s Health Study; uno studio di coorte, dove alle partecipanti è stato chiesto di completare sondaggi sui dati demografici e sulla storia riproduttiva e medica.
Sono state classificate in base all’anno di nascita (1950-1969, 1970-1979, 1980-1989, 1990-1999 e 2000-2005) e i principali risultati hanno riguardato l’età del menarca e il tempo necessario affinchè il ciclo si regolarizzasse.
L’età del menarca è stata è stata classificata come “precoce” (meno di 11 anni), “molto precoce” (meno di 9 anni) e “tardiva” (dai 16 anni in su).
Un sottogruppo di 61.932 partecipanti, ha auto-riferito il tempo impiegato affinché il ciclo diventasse regolare. E’ stato suddiviso in 5 classi: fino a 2 anni, 3-4 anni, più di 5 anni, non ancora regolare o regolare dopo aver usato ormoni.
Dall’analisi è emerso che le donne più giovani avevano un menarca precoce e un tempo di regolarizzazione del ciclo più lungo.
L’età media al menarca è diminuita da 12,5 tra le donne nate dal 1950 al 1969 a 11,9 anni tra le nate dal 2000 al 2005.
Il numero di individui che hanno avuto un menarca precoce è aumentato dall’8,6% al 15,5%, quello molto precoce dallo 0,6% all’ 1,4% e il numero di individui che hanno avuto un menarca tardivo è diminuito dal 5,5% al’1,7%.
Infine, la percentuale delle partecipanti che hanno raggiunto la regolarità del ciclo entro due anni dal menarca, è diminuito dal 76% al 56% % e il numero di cicli irregolari è aumentato dal 3,4% al 18,9%, con un impatto maggiore tra le donne afro-americane, ispaniche, asiatiche e con uno status socioeconomico basso.
La pubertà precoce può influenzare negativamente il benessere fisico, emotivo e sociale del bambino. È cruciale considerare i fattori di rischio e le complicazioni che possono derivare da un esordio anticipato. Oltre alle sfide emotive e sociali che derivano dal vivere la pubertà prima dei coetanei, la maturazione precoce può influire sulla crescita a lungo termine e sull’altezza finale da adulto. Senza un intervento adeguato, chi sperimenta la pubertà precoce può rischiare una statura ridotta da adulto e un aumento del rischio più elevato di esiti avversi per la salute , come malattie cardiovascolari e cancro