Semaglutide: Un Nuovo Alleato Contro le Overdose da Oppioidi?

Un recente studio ha rivelato una sorprendente scoperta: il semaglutide, un farmaco utilizzato per il diabete e la perdita di peso, potrebbe anche proteggere le persone dal rischio di overdose da oppioidi. Questa scoperta apre nuove prospettive nel trattamento dei disturbi legati all’uso di sostanze, offrendo una possibile via di prevenzione in un’epoca in cui le morti per overdose continuano a rappresentare una grave crisi sanitaria.

 

I Numeri Allarmanti dell’Overdose da Oppioidi

In Italia, il numero di morti per overdose da oppioidi ha mostrato 227 decessi nel 2023 causati da intossicazione acuta da sostanze stupefacenti, con il 46% di queste morti attribuito agli oppioidi, principalmente all’eroina. Sebbene questo dato sia in diminuzione rispetto ai 298 decessi registrati nel 2022, gli oppioidi continuano a rappresentare una delle principali cause di overdose mortali nel Paese. Questa situazione evidenzia l’urgenza di trovare terapie alternative o complementari, ed è qui che entra in gioco il semaglutide, un farmaco già approvato per il diabete di tipo 2 e l’obesità.

 

Semaglutide: Cos’è e Come Funziona

Il semaglutide appartiene alla famiglia degli agonisti del recettore del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1), un ormone intestinale che aiuta a regolare i livelli di glucosio nel sangue. Inizialmente approvato per il trattamento del diabete, è stato poi utilizzato anche per la perdita di peso, venduto sotto i nomi commerciali Ozempic e Wegovy.

Tuttavia, la sua azione sembra estendersi oltre la regolazione del glucosio e della massa corporea. Studi preclinici condotti su ratti e topi hanno suggerito che il semaglutide può influenzare il sistema della ricompensa dopaminergica nel cervello, riducendo il desiderio di droghe come la nicotina, l’alcol e gli oppioidi.

 

Lo Studio: Un Rischio Ridotto di Overdose

Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open il 24 settembre 2024, ha analizzato le cartelle cliniche di oltre 33.000 pazienti affetti da diabete di tipo 2 e disturbo da uso di oppioidi.

I ricercatori hanno confrontato il rischio di overdose tra coloro che assumevano semaglutide e quelli che prendevano altri farmaci antidiabetici come metformina, insulina e altri agonisti del GLP-1. I risultati sono stati sorprendenti: i pazienti trattati con semaglutide avevano un rischio di overdose da oppioidi inferiore di circa il 30-50% rispetto a quelli trattati con altri farmaci.

Ad esempio, su 2.605 pazienti che assumevano semaglutide, solo 35 hanno subito un’overdose, contro i 76 casi tra i pazienti trattati con metformina. Questo calo significativo suggerisce che il semaglutide possa avere un ruolo protettivo, anche se, come sottolineato dai ricercatori, è necessario essere cauti nell’interpretare i risultati. Lo studio dimostra solo un’associazione tra l’uso di semaglutide e un minor rischio di overdose, ma non può stabilire un nesso causale definitivo.

 

Meccanismi e Ipotesi

Gli scienziati non sanno ancora con certezza come il semaglutide riduca il rischio di overdose da oppioidi. Una possibile spiegazione è che il farmaco diminuisca il desiderio di assumere oppioidi, riducendone quindi il consumo e, di conseguenza, il rischio di overdose.

È anche possibile che il semaglutide influisca su meccanismi biologici profondi che regolano il craving delle droghe.

Per confermare questi risultati, Rong Xu, la ricercatrice principale dello studio, e il suo team hanno in programma nuovi studi clinici che testeranno direttamente l’efficacia del semaglutide nel ridurre il desiderio di oppioidi. Un altro team, guidato dalla neuroscienziata Patricia Sue Grigson, inizierà presto uno studio clinico in cui i pazienti con disturbo da uso di oppioidi saranno trattati con semaglutide in combinazione con altre terapie standard, per valutare il loro successo nell’astenersi dagli oppioidi.

 

Un Futuro Promettente nella Lotta alle Dipendenze

Sebbene il semaglutide sia noto principalmente per il suo utilizzo nel diabete e nella perdita di peso, i nuovi risultati suggeriscono che potrebbe avere un impatto molto più ampio. Xu e il suo team stanno già esplorando se il farmaco possa essere efficace anche per persone dipendenti da altre sostanze, come metanfetamine e cocaina.

Se ulteriori ricerche confermeranno i risultati preliminari, il semaglutide potrebbe diventare uno strumento chiave nella lotta contro la dipendenza da oppioidi e altre droghe. Inoltre, potrebbe essere utilizzato come strategia preventiva in persone a rischio di sviluppare dipendenze, ad esempio in pazienti che devono assumere oppioidi per gestire il dolore post-operatorio.

 

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